Solo nel 1965 le donne ebbero accesso alla magistratura, dopo un intervento della Corte Costituzionale che con sentenza del 1960 dichiarò l’illegittimitá costituzionale della discriminazione introdotta dalla legge sulla capacitá giuridica della donna risalente al 1919.
Oggi le donne sono il 54% del totale dei magistrati in servizio.
Alle prime otto vincitrici del concorso il Movimento per la giustizia e Magistratura democratica dedicarono un convegno nel 2005, per festeggiare il loro quarantesimo anniversario.
Raccontarono l’eccezionalità di un giorno di normale civiltà giuridica che venne amplificato da stampa e televisione, la curiositá dei colleghi e degli avvocati che si affollavano incuriositi nelle aule per vederle all’opera, ma anche le diffidenze e l’ostilitá di chi si era rivolto al presidente del tribunale per scongiurare il “rischio”: di avere una donna in collegio, minacciando altrimenti le dimissioni.
Giustizia insieme, in occasione dell’otto marzo, rievoca - attraverso un video che raccoglie una rassegna della stampa dell’epoca - come venne letto dai mezzi di comunicazione quello che venne giudicato un “evento”.
In un’Italia in bianco e nero, i volti sorridenti delle prime magistrate, con le loro pettinature démodé, i titoli ingenui e paradossali degli articoli dei quotidiani e dei tabloid, ci riportano indietro nel tempo, in un passato non troppo remoto, che ha segnato una svolta per il presente e il futuro della giurisdizione.