Ci ha improvvisamente lasciati Vladimiro Zagrebelsky, magistrato fin dagli anni ’70, componente del CSM nel 1981-85, Presidente della prima Commissione e quale componente della Sezione disciplinare estensore della sentenza sui magistrati iscritti alla P2, Direttore dell’Ufficio legislativo del ministero della Giustizia, Giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, autore di opere giuridiche fondamentali e pubblicista che fino a pochissimi giorni fa ha orientato con parola chiara l’opinione del Paese sui temi attuali e controversi della giustizia.
Lo ricordiamo per il contributo che ha dato al Movimento per la Giustizia fin dal suo esordio. Nei momenti cruciali della vita del Movimento la voce di Vladimiro è stata insostituibile per la capacità di indicare quella linea della ragione che giunge a conclusioni nitide e taglienti attraverso la conoscenza serena ed equilibrata dei fatti.
In tutta la vita Vladimiro è stato un grandissimo punto di riferimento per la Magistratura italiana testimoniando che la rettitudine e la coerenza dei comportamenti è il fondamento dell’essere giudice.
Tra i più autorevoli autori di Giustizia Insieme Lo vogliamo ricordare richiamando all'attenzione dei nostri lettori alcuni dei Suoi articoli:
La libertà di espressione e l’imparzialità.
Giudici che dispiacciono. Come liberarsene.
L’Unione Europea e lo Stato di diritto. Fondamento, problemi, crisi.
La resa dei conti e la reazione della magistratura.
Forum sull’Istituzione dell’Alta Corte.