Non è la prima volta che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, di cui sono titolare, sceglie di approfondire il tema della giustizia riparativa. Lo fa sulla scorta di un mandato legislativo specifico: l’art. 3, co. 1, lett. o) della legge 112 del 2011, istitutiva di questa Autorità, chiede di «diffondere la cultura della mediazione e degli altri istituti atti a prevenire o risolvere con accordi conflitti che coinvolgano persone di minore età». Il primo lavoro, che pure ha trovato uno spazio di presentazione su questa rivista, era dedicato agli aspetti procedurali, alle questioni riguardanti l’innesto nel sistema penale minorile.
Questa nuova indagine, che ci ha visto impegnati con il Ministero della giustizia e l’Istituto degli innocenti negli ultimi due anni, tenta di rispondere a domande diverse: a cosa serve la giustizia riparativa? Qual è il suo senso e significato? E in che cosa si sostanzia, in concreto? Ancora, chi sono oggi i soggetti che erogano in Italia servizi in questo campo?
Si tratta di quesiti che assumono una particolare rilevanza alla luce della recentissima riforma introdotta dalla già ministra Marta Cartabia, che con il D. Lgs. 150 del 2022 ha reso la giustizia riparativa un paradigma con il quale tutti gli operatori del diritto, e non, sono chiamati ora a confrontarsi.
L’Indagine nazionale, di natura qualitativa, è composta in tre parti: la prima raccoglie, con un andamento narrativo e corale, le testimonianze di ragazze e ragazzi autori e vittime di reato, di genitori e di operatori della giustizia minorile che raccontano sulla base della propria esperienza cosa ha portato nella loro vita la partecipazione a un programma di giustizia riparativa.
La seconda parte si incentra sulla rilevazione, sempre tramite gli strumenti propri della ricerca qualitativa, quali focus group e interviste, dei programmi di giustizia riparativa in uso oggi in Italia, con particolare attenzione a quelli diversi dalla mediazione penale.
Infine, la terza parte dell’indagine offre una panoramica sulla natura e le caratteristiche degli enti – pubblici e del privato sociale – che offrono servizi di giustizia riparativa sul suolo nazionale.
La pubblicazione – disponibile anche in versione digitale per favorirne una massima diffusione – ospita anche in appendice normativa la nuova disciplina organica della giustizia riparativa.
Accanto all’Indagine, sulla scorta delle testimonianze raccolte in particolare dalle ragazze e dai ragazzi, è stato altresì costruito il video: “Giustizia riparativa. Voci di un incontro”. La giustizia riparativa, infatti, la si può comprendere, prendere con sé, non tanto attraverso discorsi e presentazioni astratte, ma piuttosto attraverso le parole vive di chi l’ha attraversata. Per ragioni di privacy, le voci e le immagini del video non corrispondono a quelle dei reali testimoni, ma ogni frammento, ogni racconto costituisce un prezioso lascito delle persone che generosamente hanno condiviso la propria esperienza.
L’augurio è che entrambi tali lavori facilitino, nelle istituzioni così come nella cittadinanza in genere, quel cambio di passo culturale che la riforma Cartabia ha anticipato sul piano normativo. Ma, soprattutto, che la giustizia – anche con il contributo della giustizia riparativa – possa sempre più assolvere alla sua più alta missione di ricostruzione di legami sociali infranti e di cura della comunità.
Qui il link all’Indagine: https://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/2023-10/giustizia-riparativa-indagine-2023.pdf.
Video prodotto nell’ambito dell’indagine, con le testimonianze di ragazze e ragazzi: