gli obiettivi
“Giustizia Insieme”, si propone l’ambizioso progetto di realizzare una piattaforma permanente dedicata al confronto tra magistrati, avvocati, studiosi del diritto e società civile. L’originale obiettivo della rivista cartacea: diffondere il modello di magistrato non autoreferenziale ma capace di ascoltare e confrontarsi con la società e che trovava massima espressione comunicativa nella “doppia voce” del togato a confronto sul medesimo tema con il non togato, rimane immutato, pur nel cambiamento della veste grafica e delle regole redazionali.
“Giustizia insieme” si offre così come proscenio on line ove voci diversamente togate o in abito borghese potranno trovare il loro luogo di confronto sui temi giuridici tenuti insieme dal filo rosso della giustizia al servizio della società, una tavola rotonda, accessibile a tutti, finalizzata a contribuire al dibattito sui temi della giustizia.
Un Filo rosso da dipanare in termini di aspirazione al miglioramento dell’esercizio della funzione giurisdizionale nella consapevolezza della molteplicità degli effetti diretti e indiretti che ognuna delle decisioni del magistrato, dell’avvocato così come di tutti gli attori del processo, determina nell’individuale e nel sociale.
Il progetto, strutturato in settori tematici di agevole consultazione, si declina così attraverso l’asservimento delle tecnicalità giuridiche per il miglioramento della qualità dello jus dicere, attraverso la diffusione delle buone prassi nella fiduciosa convinzione che le modalità di cura dell’utente della giustizia escogitate dal singolo, attento al giusto processo, possano essere esportate e diffuse. Una particolare attenzione in quest’ottica sarà rivolta alla giurisprudenza di merito.
L’evoluzione della nostra società ha mutato le nuove generazioni e con esse i giovani magistrati, i giovani avvocati e gli attori del processo. Ai giovani, per primi, si rivolge “Giustizia insieme” con l’impegno di ricordare che tra l’essere e l’apparire la scelta va rivolta all’essere con tutte le responsabilità connesse perché solo ciò che “è” incide e solo “su ciò che è” si incide, ciò che appare rimane invece sugli schermi e infine disorienta.
“Giustizia insieme” si propone il compito di richiamare alla consapevolezza delle responsabilità derivanti dal potere di risolvere le controversie e riaffermare il diritto e all’orgoglio delle funzioni di primo grado, quelle che, sole, veramente incidono e segnano il percorso e la velocità della riposta alla domanda di giustizia. Sotto questo profilo, l’obiettivo è stimolare l’aspirazione a trovare insieme la via per la ragionevole durata del processo perché la decisione “è giusta” se è tempestiva.
“Giustizia insieme” per collaborare alla formazione di un modello di magistrato che ascolti, osservi e si confronti al fine di incidere efficacemente con la sua giurisprudenza e l’organizzazione del suo ufficio nel percorso della legalità del nostro paese.
“Giustizia insieme” per offrire un luogo di confronto duttile ai cambiamenti quale eredità per le future generazioni che, come noi, continueranno ad aspirare ad una magistratura che non sia corporativa, autoreferenziale e ripiegata su sé stessa bensì che sia impegnata ad ascoltare le parti del processo, a studiare, a ricercare soluzioni e a confrontarsi per poi decidere, nel silenzio della camera di consiglio, senza mai distogliere lo sguardo dal destinatario della sua decisione.
Il potere determina grandi responsabilità e, come è scritto nella prima presentazione della rivista, “la giustizia è una questione troppo importante perché se ne occupino solo i giudici”; “Giustizia insieme” allora perché insieme si interpretino e si applichino le norme e si utilizzino gli strumenti a nostra disposizione per rendere tempestiva e efficace l’azione giurisdizionale.
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