È questo il tema scelto dall'ONU per la ricorrenza del 25 novembre di quest'anno.
Un tema sul quale la United Nations Broadband Commission ha fatto il punto in maniera estremamente analitica e completa.
Nel report elaborato dal Gruppo di lavoro della commissione, composto da UNDP dal Segretariato generale dell'ONU e da UN Women si parte dalla constatazione che occorre urgentemente combattere con ogni mezzo la violenza contro donne e ragazze agita online poiché milioni sono le persone che globalmente sono attinte da questo crescente e insidioso problema mentre la gran parte dei Paesi ancora non lo affronta in modo analitico e risolutivo.
La commissione rileva che almeno tre quarti delle donne online sono state esposte a qualche forma di cyber violenza, sì che l'entità del problema impone che i governi e la società civile lavorino insieme al fine di attivare una seria protezione del gran numero di donne e ragazze che sono vittime di minacce o violenze online.
Il documento nota che nonostante il rapido crescere del numero delle donne che fanno esperienza della violenza online, soltanto una piccola percentuale di Paesi ha emanato normative idonee a intraprendere un'azione appropriata per arginare il fenomeno.
Intitolato Combating On Line Violence Against Women and Girls, A Worldwide Wake Up Call, il documento evoca al tempo stesso un campanello d’allarme e una chiamata al risveglio rivolta a chiunque ed è finalizzato a mobilizzare il settore pubblico e privato onde stabilire concrete strategie per porre un freno alla crescita di questo tipo di violenza agita contro le donne.
Senza un'azione concertata e globale al fine di verificare, accertare e stroncare l'escalation delle varie forme di violenza online, la crescita senza precedenti della violenza contro le donne e le ragazze può impedire in maniera significativa e dirompente l'utilizzo dei servizi offerti dall'Internet per le donne di tutte le parti del mondo, creando un sistema paralizzante che include le molestie (harassment), l’umiliazione (il public shaming), la manifestazione di volontà di infliggere ferite fisiche, di consumare violenze sessuali, di uccidere nonché di indurre al suicidio.
La rapida diffusione dell'Internet sta a significare che un controllo legale e sociale di comportamenti antisociali e criminali continua ad essere un'immensa sfida e una assoluta necessità, nell'era del sempre più dilagante Social Internet e del definitivo “mobile access”, ormai diffuso ovunque e che fa parte del nostro vivere quotidiano.
È sulla scorta di queste considerazioni che la commissione afferma che un atteggiamento compiacente o fallimentare rispetto all’affrontare e al risolvere il problema della cyber violenza potrebbe significativamente impedire o quantomeno fortemente limitare il libero e gratificante accesso all'Internet da parte di donne e bambine: il Net è una importante risorsa per la crescita e l'arricchimento personale ma per questo c’è bisogno di assicurare che un numero quanto più possibile alto di donne e bambine possa beneficiare delle incredibili possibilità che vi sono offerte.
Le chiavi di analisi individuate dal documento includono la verifica dei seguenti dati: donne di tutte le età - ma in particolare quelle in un range di età dai 18 ai 24 anni - hanno sperimentato lo stalking e la violenza sessuale in aggiunta alle minacce fisiche; una su cinque delle utilizzatrici dell’Internet vive in Paesi dove la violenza e l'abuso delle donne online è ben lontano dall'essere considerato e punito; in molti Paesi le donne sono riluttanti a riferire della loro vittimizzazione per paura di ripercussioni sociali; infine la cyber violenza ha profonde ripercussioni sia sotto l'aspetto emozionale e personale sia sulle attività lavorative, le risorse finanziarie e le occasioni perse di sviluppo.
Partendo dalla considerazione che la violenza online ha sovvertito l'originale promessa positiva di un'Internet libero e che in troppe circostanze è diventato un “killing space” che permette atti di crudeltà che restano anonimi e facilita atti di violenza contro donne e ragazze, il documento ribadisce la necessità che si comprenda che l'abuso online è davvero un abuso e che ha enormi potenzialità e reali conseguenze.
Il documento infine presenta un insieme di raccomandazioni che riassume con le tre S della sensibilizzazione, salvaguardia e sanzioni.
Sensibilizzazione significa prevenire la cyber violenza attraverso la formazione, l'insegnamento e l’attuazione costante di campagne di sviluppo finalizzate a promuovere effettive modifiche nelle attitudini e nei comportamenti sociali.
Salvaguardia significa implementare le infrastrutture attraverso soluzioni tecniche e pratiche più informate per gli utilizzatori e le utilizzatrici.
Sanzionare significa sviluppare ed incrementare leggi, regolamenti e meccanismi governativi per scoraggiare e punire chi commette questi atti: in modo tale da consentire la creazione di un insieme di regole normative e pratiche che consentano di bandire la cyber violenza dall'Internet, obiettivo che rappresenta una pietra miliare affinché il Net possa diventare un positivo, sicuro e rispettoso luogo di crescita anche per donne e bambine, oltre che naturalmente per ragazzi e uomini.
Concludendo: in questo documento è descritto tutto ciò che è accaduto da un po' di tempo a questa parte, che ancora accade e inoltre tutto quello che occorre fare per evitare che ciò accada ancora.
Il fatto è che documento risale al novembre 2015. Uno spunto di riflessione in più per questo 25 novembre 2025.
