Una nuova rivista è sempre una scommessa.
Rivitalizzare una rivista esistente rivestendola a nuovo è una scommessa ancora più ardua.
Perché il nuovo attira verifiche e stimola scoperte; il messo a nuovo, invece è un’operazione più complessa. Riparla ai lettori con occhi e linguaggi diversi e rincorre l’adattamento; vira altrove rischiando la suscettibilità del metodico e la ritrosia dell’affezionato.
E tuttavia sentiamo il bisogno di provarci.
Ci proviamo con veste grafica e contenuti nuovi, innovativi, dinamici, attualissimi, di rapido consumo pur nel rispetto di un taglio che non esclude l’approfondimento scientifico, con lo sguardo attento alle giovani leve di magistrati, alcuni dei quali hanno qui intrapreso con entusiasmo la strada della collaborazione redazionale, offrendo tempo, lavoro, idee.
Insomma, non un’opera di semplice restyling estetico, che pure c’è, ma una rifondazione a tutto campo, in cui anche il logo Giustizia Insieme transita dalla sua originaria simbologia anticorporativistica al più moderno significato di una Giustizia culturalmente laica, anticonformista rispetto a cliché di scienza autoreferenziale, di contenitore di pensiero a misura di un’Europa e di un mondo che pulsa anche nel diritto, al senso di una Giustizia in cui il corpo civico non è più sola utenza ma, con le sue continue mutazioni sociali, componente coessenziale del suo funzionamento, parte integrante di un sistema proattivo e responsabile, oggi in grado di prevenire il legislatore con il coraggio della legittima interpretazione evolutiva e l’occhio attento a ciò che avviene intorno e dentro la società.
Ed ancora, da organo di produzione scientifica del Movimento per la Giustizia - Articolo 3 la Rivista oggi incarna essa stessa il Mov3, rifondata nell’idea e nei valori che trent’anni esatti fa indussero un gruppuscolo di colleghi a staccarsi dal correntismo imperante fondando un’anticorrente per eccellenza, un movimento per l’appunto, e rifondata inoltre nel proposito - che non è desiderio, né sogno o chimera - di coagulare attorno a sé nuove forze più fresche, consapevoli e desiderose di impegno.
Una rivista, dunque, aperta a tutti, proprio a tutti coloro che vorranno dar voce al bisogno di contribuire ad una crescita di vero progresso, inseguendo l’attualità degli istituti giuridici che cambiano, strizzando l’occhio alle nuove generazioni di magistrati che guardano, leggono e pensano con criteri e metodi più contemporanei, ai quali un territorio di elaborazione teorica non può né deve mancare, come qui ci si propone di fare.
Per noi, dunque, la scommessa è lanciata. La parola, adesso, ai fruitori e ai loro umori!
Di essi ci nutriremo per esistere e migliorare.