Bolzano. Tribunale di un’altra Italia di Werner Mussner
Dal Tribunale di Catanzaro (ne ha scritto qui Riccardo Ionta) a quello di Bolzano, anch’esso di un’altra Italia.
Di altre Italie, verrebbe da dire, ce ne sono parecchie, e come ogni luogo è diverso dall’altro, il singolo Tribunale non è che uno specchio delle particolarità culturali locali, delle persone che lo frequentano e dell’ambiente che lo circonda.
Sommario: 1. Bolzano e dintorni - 2. Il Tribunale in particolare - 3. La domanda di Giustizia - 4. E i Magistrati?
1.Bolzano e dintorni.
E così anche Bolzano è caratterizzata dalla sua popolazione, dall’incontro culturale e dalle frizioni e stimoli che ne derivano.
Se da un lato Bolzano è urbana e trafficata alla pari di una qualsiasi città, la sua particolare posizione geografica la rende comunque peculiare: situata in una conca, gode di un clima mite nelle stagioni intermedie. La conca, tuttavia, d’estate impedisce un’adeguata ventilazione e il calore afoso si fa torrido anche di notte. D’inverno, invece, colpisce l’inversione termica: al calar del sole i pendii e i vigneti che circondano Bolzano tendono a raffreddarsi più velocemente del fondovalle più caldo e l'aria fredda, più densa e più pesante per unità di volume della calda, scende a valle scalzando quest’ultima, che a sua volta sale di quota, generando così l'inversione nel fondovalle. In altri termini, le mattine invernali spesso sono tutt’altro che miti.
Catinaccio e Latemar, rocce dolomitiche, fungono da ulteriore cornice, dando alla città un’aria alpina.
E il contesto geografico caratterizza anche il contesto culturale. Passeggiando per il centro storico, tipicamente mitteleuropeo, si possono assaporare i suoni delle varie lingue locali, il tedesco nella sua versione locale, il ladino che è l’idioma più antico dell’Alto Adige, e l’italiano, che è la lingua più diffusa in città.
Già prima del passaggio delle “nuove Province” all’Italia a seguito della prima guerra mondiale, a Bolzano una piccola parte della popolazione era di lingua italiana. La città durante il fascismo fu il punto di partenza per la politica fascista di italianizzazione dei territori annessi alla fine della Prima guerra mondiale. Per questo motivo l’architettura cittadina reca ancora ben visibili le tracce del suo passato più recente.
Questo il contesto geografico e urbano; adesso l’edificio.
La premessa storica è necessaria per spiegare e descrivere l’edificio che ospita il Tribunale. Le dimensioni monumentali del palazzo del Tribunale ne fanno un’espressione imponente della funzione di controllo dello Stato nei confronti del cittadino. Quest’ultimo, per potere entrare nell’edificio, che sembra situato su una piattaforma rialzata, fino a non molto tempo fa avrebbe dovrebbe salire una gradinata , simbolo della superiorità dello Stato rispetto all’individuo.
Le imponenti facciate sono rivestite in travertino romano e sul rilievo del frontone troneggia “IVSTITIA”, la dea della giustizia con la bilancia come simbolo.
Normalmente “IVSTITIA” è una dea bendata: è imparziale e non fa differenze sulla base delle semplici sembianze. A Bolzano “IVSTITIA” non è bendata: lo sguardo della dea è rivolto al bassorilievo dell’edificio eretto nella medesima epoca che si trova di fronte, raffigurante il “Duce” a cavallo, affiancato dal motto “credere, obbedire, combattere” e dagli acronimi delle organizzazioni fasciste. Dinanzi al “Duce”, quindi, “IVSTITIA” faceva a meno del simbolo dell’imparzialità.
2.Il Tribunale in particolare.
A prima vista il Tribunale di Bolzano potrebbe sembrare un Tribunale di medie dimensioni come ce ne sono tanti.
La carenza di organico togato è al momento pari al 33%, ancora più grave la scopertura riguardante la magistratura non togata e il personale amministrativo. Una Sezione penale e due Sezioni civili, oltre ad una Sezione specializzata per le imprese, si contendono 39 Giudici che, alla pari dei colleghi degli altri Tribunali italiani, lottano con una cronica carenza di risorse.
E fin qui nulla di particolare o di originale.
Il Tribunale di Bolzano, sotto altri aspetti, è però molto differente dalle altre corti italiane. Essendo il tedesco in Alto Adige una lingua ufficiale, parificata a quella italiana, i processi si possono celebrare in lingua tedesca, in lingua italiana o possono essere bilingui. Parimenti i testimoni possono liberamente scegliere di essere escussi in italiano o in tedesco, a prescindere dalla lingua del processo. Nel processo penale la lingua processuale è determinata dall’imputato, nel processo civile dalle parti, che possono scegliere anche lingue diverse e determinare di tal modo un processo bilingue.
Per questo motivo i Magistrati che esercitano la loro funzione nel circondario del Tribunale devono avere conoscenza della lingua tedesca.
Il ché ha effetto sul reclutamento dei magistrati. Al concorso per l’accesso alla Magistratura locale viene ammesso solo chi è in grado di certificare un’adeguata conoscenza del tedesco. La residenza non è un criterio per accedere al concorso, per cui allo stesso partecipano giovani da tutta Italia. Solo i magistrati che superano tale concorso possono esercitare le funzioni sul territorio del circondario e, per un periodo pari a dieci anni non possono partecipare a bandi per coprire funzioni giudiziarie in altre sedi nazionali.
La conseguenza è che non vi sono Magistrati “in entrata” da altre sedi giudiziarie, ma solo “in uscita”, circostanza che spiega la costante carenza di organico.
Questa caratteristica ne fa già un unicum in tutto il Paese.
Il regime linguistico certo costituisce al contempo un peso e uno stimolo per il singolo magistrato. Bilinguismo giudiziario significa tradurre simultaneamente in udienza i capitoli di prova o tradurre immediatamente un proprio provvedimento, interloquire con le parti e gestire comunque processi, inclusa la redazione di verbali, provvedimenti e sentenze, in una lingua anche diversa dalla madrelingua.
Per questo motivo il magistrato a Bolzano ha diritto alla cosiddetta “indennità di bilinguismo” pari a poco meno di € 200 netti mensili.
3.La domanda di Giustizia.
Il bisogno di giustizia viene alimentato soprattutto dal fronte economico.
Il costante afflusso di turisti durante tutto l’anno comporta una notevole attività economica ed imprenditoriale sul territorio. L’assenza di disoccupazione e il benessere comportano, rispetto ad altre realtà italiane, un basso tasso di criminalità.
La domanda di giustizia, quindi, si sposta sul fronte del diritto civile e commerciale. Essendo territorio di frontiera, le cause spesso hanno un’impronta internazionale. Molti affari, matrimoni, successioni, fallimenti o incidenti contengono un elemento transfrontaliero che tende a complicare le cause.
D’altro canto, il limitato numero di avvocati, nettamente sotto la media nazionale - altra peculiarità del territorio - e l’approccio spesso pragmatico del ceto forense locale, fanno sì che il Tribunale riesca comunque a dare una risposta adeguata alla domanda di giustizia.
Pesa sui Magistrati l’aspettativa della popolazione che esige un “servizio giustizia” in tempi ridotti: La popolazione locale tuttavia non percepisce i tempi di giustizia del Tribunale di Bolzano come congrui, nonostante siano sotto la media nazionale. Per contro al livello nazionale la consapevolezza che a Bolzano i processi durano poco comporta bizzarre forme di forum shopping, e quindi la celebrazione di processi che non hanno alcun legame con il territorio e vanamente il magistrato aspetta l’eccezione di difetto di competenza per territorio.
Spesso chi arriva da un’altra parte dell’Italia ha aspettative però troppo elevate, non in linea con le risorse su cui il Tribunale può contare.
A tal proposito sia concesso un aneddoto. Rimasi a bocca aperta quando un avvocato non del Foro di Bolzano all’esito dell’istruttoria brontolò lamentandosi dell’eccessiva durata del processo: una causa di responsabilità per un difetto di un impianto industriale, con doppia chiamata in causa, un fiume di testimoni e una spinosa ctu veniva rinviata per la precisazione delle conclusioni a nemmeno tre anni dall’iscrizione a ruolo. Se questi erano i tempi di Bolzano, mormorò amareggiato, avrebbe potuto rimanere a casa sua.
L’attività giudiziaria a Bolzano, al di là dell’attività comune a tutti i Tribunali, è poi caratterizzata da alcuni istituti non conosciuti altrove, come per esempio quello del “maso chiuso” o del sistema tavolare che governa la pubblicità immobiliare.
L’attività giudiziaria è, infine, un fedele specchio della realtà locale: numerosi casi di “responsabilità sciistica”, che assieme agli incidenti avvenuti con lo slittino, l’arrampichino, le cadute su ghiaccio, i decessi per valanghe e relative responsabilità, formano oggetto di giudizi penali e civili.
4.E i Magistrati?
L’impronta fortemente turistica del territorio ha un riflesso diretto sul magistrato. Il costo della vita in Alto Adige è altissimo, i prezzi immobiliari di Bolzano competono con le zone più pregiate di Milano e Roma; dal caffè all’artigiano, qualsiasi servizio ha un costo notevolmente sopra la media nazionale.
Detto questo, va pure considerato che le strutture turistiche vanno anche a beneficio del singolo Magistrato. Combattere il freddo invernale in una delle tante saune, farsi un’ora di sci prima di lavorare o comunque godersi il verde e le montagne che circondano Bolzano non ha prezzo.
Le Dolomiti attirano, poi, anche i colleghi esteri e così l’EJTN ogni anno sforna vari magistrati europei che oltre a visitare il nostro Tribunale ci chiedono dove mangiare lo “strudel alle mele” migliore, quale funivia prendere e come godersi al meglio il periodo di permanenza.
E mentre scrivo queste righe mi perviene la comunicazione che sono in arrivo cinque colleghi di Barcellona.