Forum sull’Istituzione dell’Alta Corte. La rivoluzione dell’assetto giurisdizionale in vista dell’istituzione di una giurisdizione speciale per i giudici
Editoriale
Come si legge nel preambolo alla proposta al disegno di legge di revisione costituzionale in tema di Modifiche al titolo IV della parte II della Costituzione in materia di istituzione dell’Alta corte n. 2436 XVIII legislatura, l’intervento di riforma si pone come obiettivo quello di offrire uno strumento per il superamento della crisi della magistratura.
Intervento divenuto urgente – come apertis verbis si legge nel preambolo – per i recenti fatti di cronaca, l’accenno è chiaramente alle conversazioni intercettate all’Hotel Champagne (intercorse tra magistrati, consiglieri in carica del CSM, ex consiglieri del CSM e parlamentari, di cui uno magistrato e ex consigliere del Csm) nonché delle conversazioni via chat successivamente pubblicate.
Insomma è lo scandalo Palamara e la scoperta del c.d. sistema, che rende urgente, secondo i proponenti, la revisione costituzionale.
Tra i molti strumenti adottabili, sempre secondo preambolo, per riaffermare il prestigio della magistratura – che non dimentichiamolo non solo deve essere ma deve anche apparire autonoma e indipendente – ovvero la fiducia dei cittadini gravemente incrinata dallo scandalo Palamara, la proposta è quella dell’istituzione di un’Alta Corte.
Organismo a composizione varia che intenderebbe allocare un consistente contenzioso in materia di provvedimenti disciplinari ed incarici direttivi o semidirettivi in un ambito diverso da quello della giustizia ordinaria e amministrativa, in una prospettiva anch'essa moralizzatrice apertamente orientata ad evitare, nelle premesse, che i giudicanti possano essere condizionati da condizionamenti ambientali di vario tipo.
Un organo autonomo con funzioni disciplinari e di controllo dei provvedimenti adottati dal Consiglio superiore della magistratura, in ambito organizzativo e di gestione delle carriere, ma non solo anche con funzioni disciplinari e di controllo dei provvedimenti degli analoghi provvedimenti adottati dal Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e dal Consiglio di presidenza della Corte dei conti, dal Consiglio della magistratura militare e dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
La pluralità di questioni che una proposta di questo tipo solleva sono evidenti e, per questo, Giustizia insieme ha deciso di aprire un forum, raccogliendo le riflessioni di cinque protagonisti del mondo della giustizia, della politica e dell’Accademia, in modo di coagulare attorno ad alcune domande una cornice al cui interno collocare l’ipotesi di riforma.
Verranno di seguito pubblicate le interviste di Paola Filippi e Roberto Conti a Vladimiro Zagrebelsky, già giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, Anna Rossomando, Vice Presidente del Senato e prima proponente del disegno di legge costituzionale n. 2436, a Pierantonio Zanettin, capogruppo alla Camera di Forza Italia, a Maria Alessandra Sandulli, ordinario di diritto amministrativo presso l’Università La Sapienza di Roma, a Giuseppe Campanelli, professore diritto costituzionale dell’Università di Pisa ed a Giuseppe Santalucia, Presidente dell’Associazione nazionale magistrati.