GIUSTIZIA INSIEME

ISSN: 2974-9999
Registrazione: 5 maggio 2023 n. 68 presso il Tribunale di Roma

    Italia-Germania, unite in un'Europa più solidale e "sovrana". Parola d'ambasciatore!

    Italia-Germania, unite in un'Europa più solidale solidale e "sovrana". Parola d'ambasciatore!

    Intervista di Roberto Conti a Viktor Elbling, Ambasciatore  in Italia della Repubblica federale tedesca.

    Giustizia Insieme ha cominciato da qualche tempo un viaggio di approfondimento sulla persistente attualità dell’idea di Europa.

    Lo ha fatto intervistando non solo personalità del mondo politico e giudiziario- Sul destino dell’Europa (https://www.giustiziainsieme.it/it/le-interviste-di-giustizia-insieme/1059-sul-destino-dell-europa), intervista di M. Dell’Utri a G.Amato, M. Cacciari,  V. Dastoli e W. Veltroni - ma anche indagando su cosa sia in atto l’Europa, nel groviglio di competenze a volte poco chiaramente ripartite fra i singoli Stati ed altre accentrate nelle Istituzioni di una Unione europea - E. Arbia, C. Biz, L’Unione europea contro la pandemia di COVID-19: tra solidarietà per gestire l’emergenza sanitaria e adattamento degli strumenti esistenti, alla ricerca di un piano comune di rilancio (https://www.giustiziainsieme.it/it/diritto-dell-emergenza-covid-19/1012-l-unione-europea-contro-la-pandemia-di-covid-19-tra-solidarieta-per-gestire-l-emergenza-sanitaria-e-adattamento-degli-strumenti-esistenti-alla-ricerca-di-un-piano-comune-di-rilancio)- avvertita come lontana e tecnocratica e dunque rimasta per molti  un’incompiuta rispetto all’idea originaria che proprio oggi si ricorda con la firma della Dichiarazione Schuman nella Sala dell’orologio del Quai d’Orsay a Parigi.

    Insomma, un frutto, quello europeo, non ancora maturato o addirittura precocemente appassito secondo i palati fini dei sostenitori di un ritorno al sano patriottismo identitario come antidoto ai mali, di varia natura e consistenza, prodotti da cessioni di sovranità portatrici unicamente di disastri, per lo più economici.

    Uno spaccato composito e frastagliato che la crisi pandemica sembra avere accentuato in relazione alle necessità di alcuni Paesi di avere sostegno ed aiuto maggiori di quelli di altre “regioni” europee colpite in modo meno tragico dall’emergenza sanitaria ed all’atteggiamento apparso a volte burocratico e mercantilista di alcune istituzioni europee chiamate ad intervenire.

    Questo il contesto nel quale si inserisce la già notissima decisione della Corte costituzionale tedesca sulle misure di acquisto di titoli di Stato disposte dalla Banca centrale europea che, mettendo in scacco la Corte di Giustizia, sembra far vacillare anche i sostenitori di un’Europa fondata sui diritti delle persone –G. Pitruzzella, Europa e diritti: che fare in attesa del vaccino anti  Covid-19?;  Un presidente alla Corte edu. Guido Raimondi; M.Cartabia, La Corte costituzionale non si ferma davanti all'emergenza, questo è il tempo della collaborazione tra istituzioni; P.Pinto de Albuquerque, La Corte edu è uno strumento di solidarietà tra i popoli europei- e sulla centralità della persona sovrana, come è stato efficacemente ricordato- Dell’Utri, Sul destino dell’Europa, cit.-

    Oggi, accanto ai singoli approfondimenti dedicati dalla Rivista alla sentenza della Corte di Karlsruhe -M. Castellaneta, Bundesverfassungsgericht contro la Corte UE o contro l’Europa? A margine della sentenza della Corte costituzionale- e alla Dichiarazione Schuman - P. V. Dastoli, La dichiarazione Schuman ha settanta anni: è ancora attuale la sua finalità federale? - è venuto naturale pensare alle relazioni tra Italia e Germania, a cosa possa essere per questi due paesi, tanto diversi quanto da sempre complementari, non solo il futuro dell’Europa ma il presente, di uno stare insieme.

    L’occasione è stata propiziata dal Prof.Vincenzo Militello, console onorario della Repubblica federale tedesca, al quale Giustizia Insieme è estremamente grata per avere favorito la realizzazione dell’intervista all’Ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling.

    Tre domande alle quali l’Ambasciatore Elbling ha risposto sfoderando i capisaldi della futura Europa: solidarietà fra i Paesi europei, maggiore "sovranità" dell’Europa e centralità della dignità della persona, in un gioco di bilanciamenti continuo e complesso con tutti gli altri diritti dell’uomo.

    Vien da pensare alle parole di Papa Francesco di recente pronunziate, sia pur in contesto diverso, per sottolineare i valori della vicinanza, verità e speranza. Vicinanza nel momento delle necessità che i Paesi dell’Unione possono mostrare nei confronti di quelli che si trovano in situazioni emergenziali, verità circa le difficoltà  dell’idea stessa di un’Europa composta di realtà ove serpeggiano forme di nazionalismi “non buone” e speranza che anche dai momenti peggiori i cittadini europei possano avere la capacità e la forza di realizzare i propositi che, a partire dal manifesto di Ventotene, chi credette  nell’idea di Europa ancora attende di vedere compiutamente realizzati.

    §§§

    Ambasciatore Elbling, grazie anzitutto per la disponibilità mostrata nel rispondere alle nostre domande. Il Suo Presidente Steinmeier si è di recente rivolto al popolo italiano evocando ripetutamente un "obbligo di solidarietà" e la centralità dell’Europa per superare l’emergenza.  Ci potrebbe dire quali azioni concrete ha svolto il Suo Paese nelle direzioni indicate nelle sedi europee, in cui si sta discutendo sull’alternativa fra prestiti e aiuti solidaristici dell’UE?  

    I Paesi europei stanno attraversando una situazione drammatica. L’Italia è tra i più colpiti. Nonostante tutte le incognite dovute all’emergenza Covid-19, una cosa è certa: Possiamo uscire solo insieme da questa crisi. Come ha sottolineato il Presidente Steinmeier: La Germania uscirà forte dalla crisi solo se anche i nostri partner europei ne usciranno forti. Per questo, ci vuole una grande solidarietà europea per aiutarci a vicenda. E su questa solidarietà e gli aiuti ai Paesi più colpiti dal virus c’è un consenso assoluto in Europa. Le misure economiche approvate dal Consiglio Europeo il 23 aprile possono aiutare rapidamente a proteggere cittadini, imprese e posti di lavoro nei Paesi colpiti. Aspettiamo la proposta della Commissione sul cosiddetto Recovery Fund destinato a rilanciare l’economia quando la crisi sanitaria sarà superata. Superare la crisi sanitaria e rispondere alle sue conseguenze economiche sarà anche il tema centrale della Presidenza tedesca del Consiglio dell’UE nella seconda metà dell’anno. Lavoreremo insieme ai nostri partner per rinforzare l’integrazione europea anche durante questa crisi.

     

    2. Secondo Lei questa Europa, con pressioni nazionaliste che vanno emergendo in maniera sempre più evidente in vari paesi si salverà e, se sì, con quale tasso di liberismo e con quale "anima" uscirà dalla crisi?  

    L’Europa per noi è ragione di Stato. Lo ha ribadito la Cancelliera Merkel.  Le pressioni nazionaliste esistono in alcuni paesi, ma sono una minoranza. La crisi del Coronavirus ha dimostrato quanto abbiamo bisogno di più Europa. Senza un’Europa forte non sarà possibile difendere i nostri valori ed interessi in un mondo sempre più complesso e multipolare. Le affermazioni dei sovranisti e nazionalisti non offrono alcuna risposta a sfide che vanno ben al di là dei nostri confini e delle singole capacità nazionali, come la pandemia, il cambiamento climatico e la migrazione. Certo, l’Ue non è perfetta e dovremo impegnarci tutti di più per dotare l’Europa di ancora più capacità di agire.  Ma non condivido affatto il pessimismo di chi dice che l’Europa non funziona o che possiamo farne a meno. Senza l’Ue, non saremmo in grado di uscire bene dall’emergenza Covid-19, come lo dimostra l’impegno continuo e massiccio della BCE. Con quale spirito l’Ue uscirà dal tunnel del Covid-19, dipende da tutti noi e dalla nostra capacità di offrire e ricevere solidarietà e coesione. Più compattezza europea dimostreremo meglio è. Puntiamo a un’Europa più forte, sovrana e solidale.

     

    3. "Il Presidente del Bundestag Schäuble, in una intervista al Tagesspiegel di qualche giorno fa, ha evocato il rispetto della dignità umana come valore fondante del vostro Paese. Come si concilia con le altre libertà delle persone ristrette anche nel Suo paese?"  

    Con il suo riferimento al rispetto della dignità umana come cuore della nostra costituzione, il Presidente Schäuble ha voluto indicare che nel contesto dell’emergenza Covid-19 la politica è costretta ad un continuo ponderare tra diritti acquisiti e la necessità di fermare il contagio, senza perdere di vista che ogni misura restrittiva da parte dello Stato deve sempre proteggere la dignità umana. È un dilemma etico non facile da risolvere. Tutti ci troviamo davanti ad una situazione inimmaginabile fino a poco fa e completamente insolita: milioni di persone contagiate, molti di più ancora confinati in casa, contatti fisici ridotti al minimo, interi settori economici in difficoltà. Perciò è un bene, e anche l’essenza della democrazia, che si discuta costantemente sul miglior equilibrio tra restrizioni imposte necessariamente, la protezione della vita e la dignità che va rispettata e protetta sempre.

     

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