Recensione a D. Bottillo: Il patrocinio a spese dello Stato nel processo penale e la difesa d’ufficio, Rogiosi, Napoli, 2021, pp. 575
di Maria Masi*
Il panorama giuridico-bibliografico si arricchisce di una nuova opera, frutto del lavoro meticoloso di un giudice del Tribunale di Napoli, la dott.ssa Diana Bottillo, che affronta due temi di particolare attualità: patrocinio a spese dello Stato e difesa d’ufficio.
La letteratura giuridica abbonda di saggi, trattati, manuali che si occupano di materie fortemente e, talora, aspramente dibattute su cui si arrovellano giuristi, accademici, magistrati, avvocati e operatori giuridici in senso lato; lo stesso dibattito politico-forense, quello più illuminato, cioè più sensibile al tema dei diritti, da anni è concentrato su temi che investono la “persona”, il “genere”, la “eutanasia”, la “maternità eterologa”, lo “ius soli” e via dicendo.
Patrocinio a spese dello Stato e difesa d’ufficio sembrano non suscitare particolari passioni negli amanti del diritto, argomenti negletti, obliterati, relegati, il più delle volte, alla categoria delle prassi burocratiche, circolari, adempimenti, compilazioni, moduli e, nella migliore delle ipotesi, ad un’altra categoria, fortemente in voga, quella dei protocolli d’intesa, che, tuttavia, finiscono per diventare, talvolta, strumento di contesa, talaltra, di rivendicazioni.
Eppure la differenza è netta ; anzi, a voler essere puntuali, il rango è diverso : nel primo caso parliamo di “temi”, le cui cure o fortune, per quanto “nobili e sensibili”, sono affidate al legislatore ordinario ; l’opera in questione, invece, si occupa di disposizioni che il legislatore Costituente ha avuto premura di collocare al primo posto nella parte in cui illustra i principi che devono informare l’intero sistema Giustizia, ritenendo di scolpirli nella nostra Carta con terminologia tanto chiara quanto perentoria: “Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione”.
L’affermazione di ogni diritto, da parte di ognuno, quale che sia la sua condizione economica, trova, dunque, il suo riconoscimento nel principio appena indicato e rende meno vera e meno beffarda la considerazione di Calamandrei che l’Autrice ha opportunamente epigrafato nel suo volume.
La dott.ssa Bottillo, dunque, ha avuto il merito di occuparsi degli appositi istituti e lo ha fatto in un momento di transizione e confusione, segnato da devastanti crisi economiche, da tragici flussi di migrazione e turbolenti sussulti politici che hanno investito larghe fasce di popolazione nostrana ed estera, ponendola in quella condizione di difficoltà che il previdente legislatore costituzionale ha ritenuto non dover essere ostativo all’esercizio del diritto sotteso.
Opera ancor più meritoria perché realizzata senza “fronzoli”: con sano approccio pragmatico la dott.ssa Bottillo passa in rassegna gli articoli del Testo Unico ( n. 115 del 2002 ), ne illustra il significato, li legge alla luce dei principi tracciati dalla Consulta e degli indirizzi più ricorrenti offerti dalla Corte di Cassazione, si sofferma sugli aspetti problematici e più oscuri della normativa, fornendo suggerimenti interpretativi calibrati sulla eterogenea e cospicua casistica disaminata ; indica con puntualità requisiti, condizioni, percorsi, procedure, applicazioni.
Non manca di sottolineare, nell’impostazione pur rigorosamente laica, le criticità di alcune procedure (ad esempio, quelle per il recupero del credito professionale) e di indicare compiutamente i rimedi attivabili avverso i provvedimenti giudiziari e il correlativo procedimento. Il tutto con mirabile chiarezza e con efficace semplicità espositiva : in altre parole, un esempio di perfetto manuale.
“Manuale”, insomma, declinato in tutte le sue accezioni, è la migliore definizione possibile per il volume della dott.ssa Bottillo: di agevole e facile consultazione, chiaro, pratico, esaustivo, sistematico; eseguito, inoltre, a regola d’arte, che rasenta la perfezione.
Il volume sin d’ora costituisce un punto di riferimento imprescindibile per un approccio ed un’applicazione corretti agli istituti in questione: apprezzamenti non celebrativi ma di pura gratitudine che l’Avvocatura sente doverosamente di dover rivolgere alla sua Autrice, senza contare che la stessa ha destinato i proventi delle vendite del volume alla “Casa di Tonia”, comunità di accoglienza delle madri in situazione di difficoltà.
*Presidente f.f. del Consiglio Nazionale Forense