Recensione di Christine von Borries a INVISIBILI di Caroline Criado Perez
Questo saggio illustra, dati alla mano, le disuguaglianze e ingiustizie che subiscono ancora oggi nel campo del lavoro, della cura della famiglia, della carriera, della medicina e in tanti altri, le donne. Di come le evidenti differenze biologiche e culturali, il numero di ore che la donna dedica alla cura della casa, del compagno o marito e dei figli, diventano dei gap incolmabili per trovare e mantenere un lavoro. Per la possibilità di fare carriera al pari dei colleghi uomini, per ottenere salari, contributi e pensioni analoghe.
E mentre le donne spendono dalle 3 alle 6 ore giornaliere in questi compiti non retribuiti, diventano parallelamente invisibili agli occhi della società. Da qui il titolo del libro. La scrittrice utilizzando dati scientifici, ricerche e statistiche, spesso troppo carenti e incomplete quando si tratta di esaminare il mondo femminile, affronta in modo oggettivo ma anche spiritoso i tanti campi in cui le donne subiscono trattamenti diversi.
La difficoltà di donne con pari capacità e livello culturale rispetto agli uomini nel fare carriera viene attribuita dall’autrice al fatto che spesso chi decide sulle promozioni sono uomini. Che stabiliscono meriti e regole su loro misura. Una delle frasi emblematiche del libro è che spesso i bisogni delle donne non vengono considerati né riconosciuti, perché per riconoscere un bisogno bisogna provarlo. Ad esempio una startup composta da donne che proponeva un nuovo modello di Tiralatte innovativo con un enorme potenziale di guadagno (al mondo ne esiste uno solo poco efficiente, doloroso e scomodo) non ha trovato finanziatori – che sono quasi sempre uomini – perché non ne hanno compreso l’utilità.
Il libro offre numerosi spunti ed esempi.
Dai trasporti pubblici pensati spesso da uomini e che quindi si attagliano soprattutto alle loro esigenze. Anche se è l’uomo che spesso usufruisce dell’unica macchina familiare. Normalmente l’uomo esce di casa per andare al lavoro e ritorna. Mentre la donna fa un percorso totalmente diverso dato che deve accompagnare uno o più figli a scuola, fare la spesa, andare al lavoro, e nel pomeriggio portare i figli alle loro attività. Di qui l’esigenza di cambiare il percorso medio in molti paesi che va dalla periferia al centro, aggiungendo percorsi circolari e far sì che un biglietto non valga per un’unica corsa ma consenta di prendere più mezzi.
Durante la maternità, in molti paesi del mondo, non vengono pagati né lo stipendio né i contributi dopo uno/due mesi dal parto con conseguente necessità per la maggior parte delle donne di tornare presto al lavoro o di licenziarsi per potere accudire i figli. Non vengono ancora oggi studiati gli effetti di sostanze chimiche sulle lavoratrici donne, spesso lavoratrici autonome. Ad esempio dei prodotti cosmetici usati dalle estetiste o dei prodotti utilizzati nelle industrie in cui si fabbricano oggetti plastici. Anche se la scienza medica ha dimostrato che le caratteristiche fisiche della donna la espongono ad un maggiore assorbimento di alcuni tipi di sostanze cancerogene con conseguenti gravi patologie.
In alcune nazioni , ad esempio in India, mancano bagni pubblici. Così le donne sono costrette a fare i propri bisogni all’aperto con conseguenti incremento esponenziale di molestie e violenze sessuali. Che spesso non vengono denunciate, sia che avvengano all’aperto, ma anche sugli autobus o sui posti di lavoro perché non sono sempre adeguatamente perseguiti. Sarebbe facile e anche economico adottare degli accorgimenti per evitare che tanti di questi episodi avvengano.
Una delle prove più lampanti delle sperequazioni nella carriera, riguarda la New York Philharmonic Orchestra di Philadelphia. Fino agli anni Settanta era in gran parte composta da uomini. Fino a che, a seguito di un ricorso proposto da alcune donne escluse, si è adottata la audizione al buio. I candidati suonano nascosti da un paravento. Da allora si è arrivati a una composizione paritaria tra entrambi i sessi.
Ancora oggi l’essere donna rende più difficile il superamento dei concorsi universitari. Laddove si è adottatala la tecnica del doppio anonimato, di chi partecipa al concorso e di chi corregge le prove scritte, i risultati sono molto più equilibrati.
Le tute indossate dai militari e dei ricercatori che si recano ad esempio in zone dalle temperature molto rigide sono state progettate per un uomo di corporatura media. Con il risultato che per fare i propri bisogni fisiologici la donna deve sfilarsi totalmente la tuta. Lo stesso vale per la forma degli zaini e degli scarponi, che non tengono minimamente conto delle evidenti differenze della corporature femminile. Con conseguenti disagi e a volte lesioni.
Viene smontato il luogo comune che la donna ci mette più tempo in bagno e che per questo nei bagni pubblici si creano le code. Se volete scoprire il perché leggetelo.
Apprendiamo di come in campo medico i libri di istruzione superiore dedicano pochissime pagine al corpo femminile e la maggior parte a quello maschile. Il dramma è che anche nella ricerca sono soprattutto cellule maschili e successivamente topi maschi e uomini a fare da cavia per testare i medicinali. Che di conseguenza funzionano soprattutto per gli uomini e molto meno per le donne. Che hanno un organismo differente. Donne che spesso hanno anche sintomi diversi, ad esempio dell’infarto, che spesso non vengono riconosciuti tempestivamente dai medici. Malattie che necessitano di cure e di una dieta diversa. Nonostante ciò, molte aziende farmaceutiche ancora oggi non sono obbligate a dare conto di come e su chi testano i loro farmaci. Farmaci che quindi non faranno lo stesso effetto se assunti da donne.
Un altro capitolo parla di musica. Di come la tastiera del pianoforte sia stata ideata e creata per una mano maschile di almeno 22,5 cm. Una donna media ce l’ha più piccola e quindi per allenarsi si sottopone a sforzi e tensioni maggiori. Con conseguente stress tra sforzo e possibili lesioni. Nei concorsi di Pianoforte vincono spesso gli uomini e le poche donne che hanno la mano grande. Fino a che è un pianista, Christopher Donison, di corporatura minuta ha inventato una tastiera adatta a chi ha mani piccole. Che ancora oggi è vista con sospetto nonostante sia stata inventata da un uomo!
Noi donne magistrato siamo certamente una categoria privilegiata rispetto a tante altre lavoratrici o casalinghe. Se guardiamo però a come sono occupati i posti semi direttivi e direttivi, ci accorgiamo di quanto sia ancora lungo il percorso che abbiamo davanti. E allora ben venga l’informazione, una maggiore consapevolezza sia degli uomini che delle donne e anche le tanto vituperate quote di genere. Finché saranno necessarie a ripristinare un equilibrio.
Non sono necessarie solo nel paese più paritario al mondo: l’Islanda. Paese unico per eguaglianza dei diritti e della rappresentanza femminile in ogni tipo di carriera. Dove più volte e per anni ci sono state Prime Ministre donna.
Per scuotere le coscienze il 24 ottobre del 74 fu proclamato il primo sciopero generale femminile. Tutte le donne del paese incrociarono le braccia e uscirono per strada per protestare.
E per vari giorni non lavorarono, non pulirono, non cucinarono, non accudirono i figli e i mariti. Farete un regalo a voi stessi se dedicherete qualche ora di tempo a leggere questo libro straordinario che strappa veli ancora oggi troppo pesanti che oscurano la vista sulla realtà.
Realtà che per essere cambiata deve essere prima conosciuta.