Nuove prospettive per la magistratura onoraria?
di Silvia Iacona
L'ordinanza di rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea emessa il 29 ottobre 2019 dal dott. Gaetano Campo, Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Vicenza, ha il pregio di affrontare con precisione e dovizia di particolari la materia, evidenziando le diverse problematiche che hanno spinto la categoria dei magistrati onorari ad adire, sempre più numerosi, l’autorità giudiziaria per vedere riconosciute elementari tutele loro spettanti come lavoratori.
Il provvedimento ripercorre in modo preciso e dettagliato la storia della magistratura onoraria, dalla sua nascita, con il Regio decreto n- 12/1941, fino alla legge-Orlando; richiama le disposizioni nazionali relative alla fattispecie e i provvedimenti di rango secondario - costituiti dalle circolari emanate nel corso degli anni dal Consiglio Superiore della Magistratura - che hanno contribuito a trasformare il volto della magistratura onoraria, integrando in modo rilevante la legge ed a tratti derogandola. Inoltre, espone gli orientamenti della giurisprudenza di merito e di legittimità e le ragioni giuridiche sottese al loro costante rifiuto a riconoscere ai magistrati onorari la qualifica di “lavoratori” rimarcando il carattere “volontario” delle funzioni loro svolte; si sofferma sugli orientamenti dell’Unione Europea, richiamando i principi, le direttive e gli accordi quadro sui quali si fondano le note sentenze O’Brien ed Eu Pilot. Infine, dopo aver ampiamente illustrato i predetti orientamenti, espone le ragioni dell’opportunità di sollevare la pregiudiziale innanzi alla Corte di Giustizia Europea affinché interpreti la nozione di “lavoratore” e stabilisca se in essa possa rientrarvi il caso di specie e precisa che il quadro offerto dal Regio decreto n.12/1941 (provvedimento vigente sino al momento di presentazione del ricorso) non pare rispecchiare il reale e concreto atteggiarsi del fenomeno della magistratura onoraria ed dei G.o.T. in particolare.
In realtà, la figura del magistrato onorario, inizialmente concepita come di mero supporto al magistrato togato, si è profondamente evoluta negli anni per sopperire alle carenze di organico dei Tribunali ed ha finito per svolgere le medesime funzioni del magistrato professionale, contribuendo sensibilmente all’innalzamento della produttività con un impiego di tempo e risorse che esorbitano dai limiti previsti dall’onorarietà delle funzioni. Per questo si attende, fiduciosamente, un intervento della Corte di Giustizia Europea che risolva la questioni dei rapporti che da anni logorano magistratura onoraria, da un lato, e magistratura togata e Ministero, dall’altro.