Giacomo Matteotti, un faro per lo stato di diritto. Scritti nei cento anni dal suo omicidio per ordine di Benito Mussolini, è il titolo del Primo Fascicolo del 2025 di Giustizia Insieme, a disposizione delle lettrici e dei lettori. La cura è di Riccardo Ionta, con contributi di Giovanni Canzio, Floriana Colao, Costantino De Robbio, Licia Fierro, Enrico Manzon, Margherita Occhilupo, Simone Pitto, Giuliano Scarselli e Francesco Tundo. Con questa pubblicazione la nostra Rivista continua a promuovere lo studio del pensiero e degli scritti di Giacomo Matteotti, a ricordare la sua figura essenziale nella storia del Novecento europeo, e il suo sacrificio.
Introduzione di Enrico Manzon
Nell’anno del centenario dal brutale assassinio, Giustizia Insieme ha aperto i suoi spazi telematici al ricordo di Giacomo Matteotti. È stato triste, ma doveroso. È stato facile: Matteotti era una grande persona, che con il suo sacrificio ha segnato il ‘900 italiano e non solo. La sua è una testimonianza indelebile di quanto valga la libertà. Allora, oggi, sempre.
È un ricordo particolarmente significativo in un tempo, quale quello in cui viviamo, nel quale fosche nubi si addensano sulla Costituzione repubblicana. Un patto di convivenza che è costato molte altre vite dopo quella di Giacomo Matteotti e siglato tra costituenti che, in vario modo, avevano condiviso la lotta per liberare l’Italia dall’oppressione nazifascista ossia da quel
male contro il quale si era battuto, a costo della vita, Matteotti medesimo.
Partendo dal suo martirio, i contributi degli Autori generosamente impegnatisi in questa iniziativa editoriale – che ancora
ringraziamo – ne hanno messo in evidenza il contesto, i presupposti diretti, le conseguenze politiche e giudiziarie. Peraltro, oltre la memoria dell’evento, si è cercato di fare luce sul grande spessore dell’intellettuale e del giurista, nella sua poliedricità, indagando anche gli aspetti meno noti. Ne è uscito un ritratto a tutto tondo, una narrazione non ritualmente encomiastica, ma viva, espressione di una profonda riconoscenza ed allo stesso tempo di un apprezzamento altrettanto intenso per il valore politico di Giacomo Matteotti. Un valore difficilmente riscontrabile nei tempi moderni, se non del tutto scomparso.
Questa pubblicazione riassuntiva è dunque anzitutto un ulteriore, sentito, tributo alla persona tragicamente scomparsa 101 anni fa. Ma è anche uno strumento di analisi del presente che, come detto, proietta ombre cupe sul futuro della Nazione. Quasi un vichiano ricorso storico, declinato nella “modernità”.
Si è detto che la Storia è una maestra che ha pochi e disattenti allievi. La strada sulla quale si vuole incamminare il Paese non pare più essere quella di Bruxelles – quella della democrazia, dei diritti, delle libertà – ma quella di Budapest ossia della compressione di tutto quello che è l’essenza dello Stato costituzionale di diritto, quale fondato dopo il Secondo conflitto mondiale. È verso est che le riforme costituzionali in itinere porteranno, qualora malauguratamente dovessero essere approvate e referendariamente confermate. Ma questo non è ancora detto, non è ancora fatto. Le coscienze autenticamente democratiche devono mantenersi sveglie e vigili. Non devono dimenticare quanto sangue, quanta fatica, sono costati il nostro equilibrio costituzionale e la costruzione europea. In questo senso, l’esempio di Giacomo Matteotti è un faro sempre acceso, che Giustizia Insieme, anche con questa pubblicazione, vuole preservare e ravvivare.