Gli attori della giustizia - Archivio
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I primi 4 mesi di GEC impressioni a volo di un suo componente

 Dopo parecchi anni, all’esito di un pur aspro confronto al primo CdC dell’aprile scorso, finalmente l’ANM ha una giunta esecutiva centrale unitaria.

Non è stato difficile redigere un programma comune con l’apporto degli esponenti dei vari gruppi; si è trovata una sintesi condivisa sulla base di reciproche rinunce.

E’ stato invece assai complicato programmare la rotazione delle cariche e l’alternanza del numero di componenti spettanti ai vari gruppi per ciascuno dei quattro anni. Come spesso accade AREA – anche con il decisivo apporto del portavoce del Coordinamento Nazionale Mario Suriano – ha dimostrato elevatissimo senso di equilibrio e di responsabilità contribuendo in modo decisivo a trovare la soluzione.

Già dalla prima riunione della GEC si è percepita una siderale distanza sotto il profilo organizzativo tra il Presidente e gli altri 8 componenti. In particolare si è percepito un certo disinteresse del Presidente ad occuparsi delle questioni pratiche (che sono tante) ed anche un suo certo distacco nella redazione dei numerosi documenti della GEC; è anche emersa la sua insofferenza per la durata delle riunioni della GEC ed una sua assoluta preferenza per il momento “esterno” di cui si sente investito, oltre che per la carica rivestita, per la capacità di grande comunicatore che tutti gli riconoscono.

In effetti di tutti gli aspetti pratici del funzionamento della GEC e della ANM si occupa in maniera assai efficiente il Segretario Minisci.

Sotto il profilo del rapporto con le altre componenti associative nella GEC e ferme restando le distanze “politiche” su alcune questioni comunque fondamentali, ho rilevato una grande comunanza di “passione”. I rapporti personali tra i 9 componenti sono assolutamente amichevoli, improntati ad estrema semplicità e solidarietà. Anche il Presidente è persona disponibile ad un continuo e costruttivo confronto.

Con il fattivo contributo della componente di AREA la GEC ha intrapreso – e questa potrebbe costituire una novità rispetto al passato – un’opera di rivalutazione del ruolo politico del CdC (di cui la GEC dovrebbe essere solo organo esecutivo); ciò avviene sia cadenzando a distanze più brevi le riunioni del CdC, sia attraverso l’importanza attribuita ai “gruppi di studio” (coordinati da componenti del CdC), sia attraverso il confronto continuo (via CHAT e via Mail), quasi quotidiano, tra tutti i 36 componenti del CdC. Inoltre si è deciso di svolgere una attività il più possibile itinerante per manifestare la vicinanza della GEC ai colleghi di base e per riuscire ad essere maggiormente consapevoli delle reali problematiche di ciascun distretto. La GEC è andata a Milano ed a Palermo; tendenzialmente il programma è di visitare più o meno un distretto al mese.

I primi mesi di attività sono stati anche densi di incontri istituzionali (Presidenze della Repubblica, del Senato, della Camera dei Deputati; Ministro; Consiglio di Giustizia delle Commissioni Tributarie; Comitato di Presidenza del CSM; Procuratore Generale della Cassazione; alcune Commissioni del CSM; alcune Commissioni parlamentari; alcune Autorità di Garanzia) che ci hanno visti assai impegnati.

Con particolare riferimento alla componente di AREA della GEC il periodo è stato “delicato” per alcune note vicende che hanno visto coinvolti alcuni autorevoli nostri esponenti; anche in queste vicende credo siamo riusciti a mantenere un profilo istituzionale.

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