Ancora un ricordo del prof. Marongiu
di Andrea Venegoni
Sarà la lettura dei bei contributi degli amici Alberto Marcheselli Il Professor Gianni Marongiu di Alberto Marcheselli e Roberto Succio Omaggio al Prof.Marongiu, padre nobile dello Statuto dei contribuenti, sarà che sono tornato da poco dal rendergli l'ultimo saluto in una chiesa strapiena anche in tempo di Covid, ma anch'io non mi sono potuto esimere dallo scrivere due righe per salutare il prof. Gianni Marongiu che ci ha lasciato all'inizio di questa settimana.
Il pensiero che più mi è stato ricorrente in questi ultimi giorni è come la sua figura abbia in qualche modo attraversato buona parte della mia vita professionale, senza che a ciò sia corrisposto un legame particolarmente stretto a livello personale.
Certo, svelo subito al lettore che è il professore con il quale mi sono laureato all'Università di Genova, e che era uno dei titolari dello studio nel quale, prima di passare il concorso, ho svolto la pratica forense per ben tre anni, tra il 1988 ed il 1990. Una figura, quindi, che non mi è stata del tutto indifferente.
Ma, più che parlare di episodi specifici che poco interesserebbero chi legge, mi urge condividere lo stupore che non smette mai di cogliermi quando penso come, ancora oggi, il mio presente professionale affondi le sue radici in quel passato ormai lontano, come se tutto, in questi anni di vita lavorativa con esperienze variegate, fosse stato legato da un invisible filo rosso della cui esistenza non mi ero reso conto e di cui, invece, stavo seguendo il percorso.
A parte, infatti, l'ovvia constatazione per cui, da quando sono arrivato in Cassazione, mi sono ritrovato ad occuparmi di diritto tributario, e cioè della materia in cui 33 anni fa mi sono laureato e di cui si occupava lo studio in cui ho fatto pratica, materia che – peraltro – come sanno gli attenti studiosi di questi argomenti, non era estranea neppure alla mia precedente esperienza presso l'Olaf (a conferma del fatto che interessi finanziari dell'Unione Europea, diritto penale europeo per la lotta alle frodi e diritto tributario non sono affatto campi distinti, ma facce della stessa medaglia), la continuità la ritrovo nell'atteggiamento, anche mentale, e nel modo di avvicinarmi alle norme ed ai principi giuridici che cerco di avere ancora oggi quando affronto un caso.
La mente non può non volare, al riguardo, alle celeberrime riunioni del lunedi sera della rivista “Diritto e pratica tributaria”, in cui un gruppo di giovani poco più che ventenni, sul finire degli anni '80, si ritrovava nella sala riunioni dello studio e dove ciascuno, di fronte ai tre professori dall'altra parte del tavolo, che incutevano un certo timore reverenziale, doveva esporre e sintetizzare alcune sentenze scelte della Corte di Cassazione o di merito, per valutare la redazione di una nota a sentenza da pubblicare. Oggi mi rendo conto che, se tuttora cerco di avere un approccio di estremo rigore nell'affrontare le tematiche e sento la necessità di cogliere immediatamente il cuore del problema - ammesso che ci riesca con tutti i miei limiti - la formazione e l'insegnamento sono venuti certamente da lì, dove la finzione e l'approssimazione non erano ammesse, dove le domande a sorpresa dei professori (la più classica delle quali, apparentemente innocua, ma in realtà per noi insidiosissima e carica di signficato sul rapporto tra fattispecie concreta e principio, suonava “ma il fatto com'era?”) erano una palestra al ragionamento giuridico, all'esposizione sintetica, alla valorizzazione dei principi, in cui l'allenamento era costante.
Sentire, poi, come loro, ed il prof. Marongiu in particolare con la sua brillantezza oratoria, da una sentenza “partivano” fino ad arrivare a parlare dei massimi sistemi del diritto tributario era un'esperienza che, come detto, ricordo ancora oggi con ammirazione e meraviglia.
Più passa il tempo e più mi rendo conto che le riunioni del lunedi sera di “Diritto e pratica tributaria” hanno rappresentato tanto per me: hanno fatto nascere amicizie tra noi, giovani del gruppo, rimaste tutta la vita, ci hanno messo a contatto, neo laureati, con altri partecipanti già affermati nel mondo del lavoro e ci hanno permesso di sedere, per un breve tratto, alla tavola del sapere con i professori dello studio, colossi del diritto tributario - che tutta Italia, e non solo, invidiava a Genova -, nella speranza di poter raccogliere e trattenere qualche briciola.
Il prof. Marongiu era uno di loro, ed anche per questo, oggi, lo ringrazio.